L’ANALISI DEI DATI INAIL TRA INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
IL MONITORAGGIO COME
INPUT PER IL MIGLIORAMENTO CONTINUO
Il monitoraggio dei dati relativi ad un
fenomeno risulta essere il principale strumento di analisi che la scienza
possiede per migliorare le proprie prestazioni. Anche il mondo della sicurezza
sui luoghi di lavoro, attraverso dati raccolti con cadenza mensile, riesce a
sviluppare piani di miglioramento continuo degli indicatori significativi
trattati. Tra questi, l’analisi della numerosità di infortuni e malattie
professionali è un fattore determinante per stabilire le linee guida Inail da
adottare.
I casi relativi all’anno 2019, ancora in
corso di evoluzione, saranno soggetti a variazioni ed aggiornamenti quantomeno
fino a fine anno, in attesa del consolidamento dei dati forniti e lavorati
dagli enti preposti. L’iter amministrativo e quello sanitario di ogni denuncia,
sia essa per infortunio o per malattia si ritiene concluso solo ed
esclusivamente con l’accertamento positivo delle pratiche in essere da parte
dell’Inail.
Il sito web Inail presenta, nella sezione “Open data”,
la raccolta dei dati analitici delle denunce di infortunio, nel complesso e con
esito mortale, e di malattia professionale presentate all’Istituto fino al mese
di settembre 2019. A completamento ed integrazione degli stessi, sono rese
pubbliche anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti mensili
relativi ai mesi di settembre 2019 e settembre 2018, e i confronti “periodici,
riferiti ai lassi temporali di gennaio-settembre 2019 e gennaio-settembre 2018.
I dati pubblicati sono provvisori e il loro confronto va trattato con
precauzione, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni mortali,
soggetti all’effetto distorsivo di “picchi occasionali” e dei tempi di
trattazione delle pratiche. Nel numero complessivo degli infortuni sono incluse
anche le comunicazioni obbligatorie effettuate dai datori di lavoro e i loro
intermediari, per fini statistici e informativi. Stesso discorso, ovviamente,
per i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con
polizze private, per tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro
di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio sul lavoro
presentate all’Istituto tra gennaio e settembre sono state 468.698, 780 delle
quali con esito mortale. In aumento le patologie di origine professionale
denunciate.
Le denunce di infortunio presentate
all’Inail entro lo scorso mese di settembre sono state 468.698, 227 in più
rispetto alle 468.471 dei primi nove mesi del 2018 (+0,05%).
Per i lavoratori extracomunitari si registra un
incremento degli infortuni denunciati pari al 4,4% (da 58.414 a 60.957), mentre
le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,5% (da 391.392 a
389.280) e quelle dei comunitari dell’1,1% (da 18.662 a 18.449).
I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno
evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti “in
itinere”, ossia quelli occorsi nel tragitto di andata e ritorno tra
l’abitazione e il luogo di lavoro, passati da 70.180 a 72.199 (+2,9%), mentre
quelli “in occasione di lavoro” registrano un calo dello 0,4% (da 398.291 a
396.499).
Nei primi nove mesi di quest’anno il numero degli infortuni
denunciati è diminuito dello 0,3% nella gestione Industria e servizi (dai
373.247 casi del 2018 ai 372.286 del 2019), mentre è aumentato dello 0,2% in
Agricoltura (da 24.579 a 24.633) e dell’1,6% nel Conto Stato (da 70.645 a
71.779).
A livello territoriale l’analisi evidenzia una
diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), nel
Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-0,6%), mentre nel Centro e nelle Isole l’aumento è
stato pari, rispettivamente, all’1,3% e allo 0,7%.
Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni
percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,0%) e la Valle d’Aosta (-2,7%). Gli
incrementi più consistenti sono invece quelli della Sardegna (+3,4%) e
dell’Umbria (+2,3%).
Il lieve aumento delle denunce che emerge dal
confronto dei primi nove mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla
componente femminile, che registra un +0,4% (da 164.950 a 165.686 denunce), a
differenza di quella maschile, in diminuzione dello 0,2% (da 303.521 a
303.012).
Di seguito, un estratto delle tabelle ufficiali Inail
relative ai dati della regione Campania.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di settembre sono state
780, 54 in meno rispetto alle 834 dei primi nove mesi del 2018 (-6,5%).
Questa flessione è legata soprattutto agli “incidenti
plurimi”, con cui si indicano gli eventi che causano la morte di almeno due
lavoratori. Tra gennaio e settembre dello scorso anno, infatti, gli incidenti
plurimi hanno causato 67 vittime, contro i 34 morti dello stesso periodo di
quest’anno.
Il confronto, in ogni caso, non s significativo. Oltre
la metà dei 67 decessi in incidenti plurimi dei primi nove mesi del 2018,
infatti, è avvenuta nel solo mese di agosto, funestato dai due incidenti
stradali occorsi in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16
braccianti, e dal crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 casi mortali
denunciati all’Inail.
A livello nazionale, dai dati rilevati al 30 settembre
di ciascun anno emerge una riduzione di 36 denunce per i casi mortali occorsi
“in itinere” (da 253 a 217) e di 18 per quelli avvenuti “in occasione di
lavoro” (da 581 a 563). Il decremento ha interessato tutte le gestioni, a
partire dall’Industria e servizi, con 45 denunce in meno (da 715 a 670),
seguita dall’Agricoltura, con cinque casi in meno (da 105 a 100 casi), e dal
Conto Stato, con quattro decessi in meno (da 14 a 10).
L’analisi territoriale mostra una diminuzione delle
denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest (da 223 a 199), nel
Nord-Est (da 211 a 184) e al Sud (da 179 a 168), e un aumento nel Centro (da
156 a 161) e nelle Isole (da 65 a 68). A livello regionale spiccano i
decrementi rilevati in Liguria e Veneto (-21 casi mortali denunciati per
entrambe) e gli incrementi nel Lazio (+12) e nella provincia autonoma di
Bolzano (+10).
L’analisi di genere, nel confronto tra i primi nove
mesi del 2019 e del 2018, mostra un andamento decrescente per entrambi i sessi:
43 casi mortali in meno per gli uomini (da 760 a 717) e 11 in meno per le donne
(da 74 a 63). Segno meno anche per le denunce di infortunio con esito mortale
dei lavoratori italiani (da 698 a 637) ed extracomunitari (da 97 a 96), mentre
tra i comunitari si registrano otto casi in più (da 39 a 47).
L’analisi per classi di età mostra flessioni tra gli
under 20 (-6 decessi), nella fascia 30-44 anni (-29) e in quella 55-69 anni
(-73), a fronte di due morti in più per i lavoratori tra i 20-29 anni e di 55
in più per quelli tra i 45 e i 54 anni.
Di seguito, un estratto delle tabelle ufficiali Inail
relative ai dati Internazionali, Nazionali ed un focus sulla regione Campania.
DENUNCE DI
MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi nove mesi di quest’anno sono state
45.158, 1.075 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,4%).
Le patologie denunciate sono
aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 34.739 a 36.189 (+4,2%),
mentre sono diminuite in Agricoltura, da 8.831 a 8.505 (-3,7%), e nel Conto
Stato, da 513 a 464 (-9,6%).
A livello territoriale,
l’aumento ha riguardato il Nord-Est (+0,9%), il Centro (+2,1%), il Sud (+2,9%)
e le Isole (+11,4%). Il Nord-Ovest, invece, si distingue con un calo pari al
2,1%.
In ottica di genere le
denunce di malattia professionale sono state 415 in più per le lavoratrici, da
11.821 a 12.236 (+3,5%), e 660 in più per i lavoratori, da 32.262 a 32.922 (+2,0%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto
connettivo (27.899 casi), del sistema nervoso (4.891, con una prevalenza della
sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (3.155) continuano a rappresentare
le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema
respiratorio (2.015) e dai tumori (1.786).
Le denunce di malattie di origine professionale legate
ai disturbi psichici e comportamentali e di quelle della cute e del tessuto
sottocutaneo sono più di 300, mentre i casi di patologie del sistema
circolatorio sono 187.
Di seguito, un estratto delle tabelle ufficiali Inail
relative ai dati della regione Campania.
L’ANALISI DEI DATI INAIL TRA INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
L’ANALISI DEI DATI INAIL TRA INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
IL MONITORAGGIO COME INPUT PER IL MIGLIORAMENTO CONTINUO
Il monitoraggio dei dati relativi ad un fenomeno risulta essere il principale strumento di analisi che la scienza possiede per migliorare le proprie prestazioni. Anche il mondo della sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso dati raccolti con cadenza mensile, riesce a sviluppare piani di miglioramento continuo degli indicatori significativi trattati. Tra questi, l’analisi della numerosità di infortuni e malattie professionali è un fattore determinante per stabilire le linee guida Inail da adottare.
I casi relativi all’anno 2019, ancora in corso di evoluzione, saranno soggetti a variazioni ed aggiornamenti quantomeno fino a fine anno, in attesa del consolidamento dei dati forniti e lavorati dagli enti preposti. L’iter amministrativo e quello sanitario di ogni denuncia, sia essa per infortunio o per malattia si ritiene concluso solo ed esclusivamente con l’accertamento positivo delle pratiche in essere da parte dell’Inail.
Il sito web Inail presenta, nella sezione “Open data”, la raccolta dei dati analitici delle denunce di infortunio, nel complesso e con esito mortale, e di malattia professionale presentate all’Istituto fino al mese di settembre 2019. A completamento ed integrazione degli stessi, sono rese pubbliche anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti mensili relativi ai mesi di settembre 2019 e settembre 2018, e i confronti “periodici, riferiti ai lassi temporali di gennaio-settembre 2019 e gennaio-settembre 2018. I dati pubblicati sono provvisori e il loro confronto va trattato con precauzione, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni mortali, soggetti all’effetto distorsivo di “picchi occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Nel numero complessivo degli infortuni sono incluse anche le comunicazioni obbligatorie effettuate dai datori di lavoro e i loro intermediari, per fini statistici e informativi. Stesso discorso, ovviamente, per i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, per tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e settembre sono state 468.698, 780 delle quali con esito mortale. In aumento le patologie di origine professionale denunciate.
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di settembre sono state 468.698, 227 in più rispetto alle 468.471 dei primi nove mesi del 2018 (+0,05%).
Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati pari al 4,4% (da 58.414 a 60.957), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,5% (da 391.392 a 389.280) e quelle dei comunitari dell’1,1% (da 18.662 a 18.449).
I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti “in itinere”, ossia quelli occorsi nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, passati da 70.180 a 72.199 (+2,9%), mentre quelli “in occasione di lavoro” registrano un calo dello 0,4% (da 398.291 a 396.499).
Nei primi nove mesi di quest’anno il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,3% nella gestione Industria e servizi (dai 373.247 casi del 2018 ai 372.286 del 2019), mentre è aumentato dello 0,2% in Agricoltura (da 24.579 a 24.633) e dell’1,6% nel Conto Stato (da 70.645 a 71.779).
A livello territoriale l’analisi evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-0,6%), mentre nel Centro e nelle Isole l’aumento è stato pari, rispettivamente, all’1,3% e allo 0,7%.
Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,0%) e la Valle d’Aosta (-2,7%). Gli incrementi più consistenti sono invece quelli della Sardegna (+3,4%) e dell’Umbria (+2,3%).
Il lieve aumento delle denunce che emerge dal confronto dei primi nove mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente femminile, che registra un +0,4% (da 164.950 a 165.686 denunce), a differenza di quella maschile, in diminuzione dello 0,2% (da 303.521 a 303.012).
Di seguito, un estratto delle tabelle ufficiali Inail relative ai dati della regione Campania.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di settembre sono state 780, 54 in meno rispetto alle 834 dei primi nove mesi del 2018 (-6,5%).
Questa flessione è legata soprattutto agli “incidenti plurimi”, con cui si indicano gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori. Tra gennaio e settembre dello scorso anno, infatti, gli incidenti plurimi hanno causato 67 vittime, contro i 34 morti dello stesso periodo di quest’anno.
Il confronto, in ogni caso, non s significativo. Oltre la metà dei 67 decessi in incidenti plurimi dei primi nove mesi del 2018, infatti, è avvenuta nel solo mese di agosto, funestato dai due incidenti stradali occorsi in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti, e dal crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 casi mortali denunciati all’Inail.
A livello nazionale, dai dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno emerge una riduzione di 36 denunce per i casi mortali occorsi “in itinere” (da 253 a 217) e di 18 per quelli avvenuti “in occasione di lavoro” (da 581 a 563). Il decremento ha interessato tutte le gestioni, a partire dall’Industria e servizi, con 45 denunce in meno (da 715 a 670), seguita dall’Agricoltura, con cinque casi in meno (da 105 a 100 casi), e dal Conto Stato, con quattro decessi in meno (da 14 a 10).
L’analisi territoriale mostra una diminuzione delle denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest (da 223 a 199), nel Nord-Est (da 211 a 184) e al Sud (da 179 a 168), e un aumento nel Centro (da 156 a 161) e nelle Isole (da 65 a 68). A livello regionale spiccano i decrementi rilevati in Liguria e Veneto (-21 casi mortali denunciati per entrambe) e gli incrementi nel Lazio (+12) e nella provincia autonoma di Bolzano (+10).
L’analisi di genere, nel confronto tra i primi nove mesi del 2019 e del 2018, mostra un andamento decrescente per entrambi i sessi: 43 casi mortali in meno per gli uomini (da 760 a 717) e 11 in meno per le donne (da 74 a 63). Segno meno anche per le denunce di infortunio con esito mortale dei lavoratori italiani (da 698 a 637) ed extracomunitari (da 97 a 96), mentre tra i comunitari si registrano otto casi in più (da 39 a 47).
L’analisi per classi di età mostra flessioni tra gli under 20 (-6 decessi), nella fascia 30-44 anni (-29) e in quella 55-69 anni (-73), a fronte di due morti in più per i lavoratori tra i 20-29 anni e di 55 in più per quelli tra i 45 e i 54 anni.
Di seguito, un estratto delle tabelle ufficiali Inail relative ai dati Internazionali, Nazionali ed un focus sulla regione Campania.
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi nove mesi di quest’anno sono state 45.158, 1.075 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,4%).
Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 34.739 a 36.189 (+4,2%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 8.831 a 8.505 (-3,7%), e nel Conto Stato, da 513 a 464 (-9,6%).
A livello territoriale, l’aumento ha riguardato il Nord-Est (+0,9%), il Centro (+2,1%), il Sud (+2,9%) e le Isole (+11,4%). Il Nord-Ovest, invece, si distingue con un calo pari al 2,1%.
In ottica di genere le denunce di malattia professionale sono state 415 in più per le lavoratrici, da 11.821 a 12.236 (+3,5%), e 660 in più per i lavoratori, da 32.262 a 32.922 (+2,0%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (27.899 casi), del sistema nervoso (4.891, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (3.155) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio (2.015) e dai tumori (1.786).
Le denunce di malattie di origine professionale legate ai disturbi psichici e comportamentali e di quelle della cute e del tessuto sottocutaneo sono più di 300, mentre i casi di patologie del sistema circolatorio sono 187.
Di seguito, un estratto delle tabelle ufficiali Inail relative ai dati della regione Campania.
Fonte: Inail www.inail.it
Autore: Ing. Montanino Domenico
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